PRIMA TAPPA DELL’ITINERANTE A CORIGLIANO D’OTRANTO. SUL PALCO LA TRADIZIONE DEL SALENTO

Parte, come da tradizione, da Corigliano d’Otranto il 6 Agosto, il festival itinerante de La Notte della Taranta, edizione 2017.

Nella prima tappa, ci saranno due momenti distinti e suggestivi. Al Castello De' Monti sarà la Banda della Grecìa Salentina ad allietare il pubblico che parteciperà alla conferenza stampa di presentazione del festival che avrà inizio alle ore 20. La banda della Grecìa, dopo aver percorso le strade principali del comune della Grecìa salentina raggiungerà le terrazze del maniero seicentesco. Ad esibirsi sempre sulle terrazze del castello saranno “Contadine e trattoristi”. Il gruppo di Torchiarolo è composto da Annunziata  Pagliara,  Fernanda  Fiorentino,  Franchina  Lorfei e  Francesco Miglietta.

Nel loro repertorio si ritrovano   tutte le caratteristiche del canto contadino,  i  melismi  lunghi,  il   gioco vocale che segue regole secolari della tradizione.

Nell’esibizione vengono riproposti canti  tipici  del  Salento, come  la  storia  di Antonuccio  che  è  malato  (Lu  poveru  Vicenzinu),  con  varianti  rispetto  alle    altre versioni  salentine  di  questo  canto  che  è  un  classico  di  una  regione  così  ricca  di melodie anche diverse tra loro. Nella loro riproposta, inoltre,  ci sono una   serie  di  canti  narrativi, tipici  anche  del  repertorio  delle  zone  alpine  del  nord  Italia, probabilmente arrivati sino a noi attraverso il fenomeno dell’emigrazione e del servizio militare.

Al termine delle perfomances che si terranno al Castello De' Monti, lo spettacolo si sposterà in piazza Vittoria dove, a partire dalle 22.30,  si svolgerà la prima tappa del Festival itinerante. Il battesimo del fuoco della ragnatela musicale sarà affidato a Mimmo Epifani  & Barbers.

Il concerto che Mimmo Epifani propone attualmente con il suo quartetto, e l'ausilio di una danzatrice, vuole risvegliare le coscienze e le memorie collettive dall’assopimento edonistico e dall’esasperante individualismo della nostra società attraverso lo speciale e subliminale linguaggio delle ”Arti”, in un paradigma storico e sociale caratterizzato da una profonda crisi di valori nonché dalla massificazione e barocchizzazione della cultura, sempre più priva di identità.
E' la voce rievocante della tradizione, anima senza tempo, che conserva le sue memorie storiche tra le mille amnesie  multiculturali  dei nostri tempi. Fulcro e simbolo del Concerto diviene la Pizzica, danza terapeutica ed esorcizzante volta alla guarigione di condizioni di “disagio” psico-fisico indotto, secondo una copiosa letteratura antropologioca e di ricerca, da un ipotetico “morso”   e  “rimorso” culturale  della taranta, ragno diffuso in molte terre del Mediterraneo, esaltata soprattutto dagli strumenti a plettro  MANDOLA/ MANDOLINO/ MANDOLONCELLO suonati  da MIMMO EPIFANI, e  studiati  nelle barberie di San Vito dei normanni. Dipana la sua ironia nel connubio godereccio di musica e cibo, danza e amore, tutto questo è il senso artistico del lavoro di Mimmo Epifani, che si esprime  nel suo dialetto ma che risulta comprensibile in tutte le lingue del mondo. 

La chiusura della serata sarà affidata a Criamu. Il gruppo salentino da oltre dieci anni cerca di veicolare un messaggio di recupero e rispetto delle tradizioni popolari. La linea melodica è tracciata da mandolino e mandola così come dalla fisarmonica. L’arrangiamento e la scelta dei brani segue un principio di essenzialità: ritmo primitivo e melodie emozionali. Fanno parte del progetto Valentina Mazzotta, Katia Giagnotti,Valeria Giagnotti, Federico De Pascali e Mino Cavallino, fondatore del gruppo.