ZOLLINO TRA CINEMA E MUSICA CON "LA NOTTE DELLA TARANTA"

Sarà Zollino, borgo della Grecìa Salentina, ad ospitare l’11 agosto la nona tappa della 22ma edizione del festival itinerante “La Notte della Taranta” .
 
A dare il via in piazza Sant’Anna alle ore 20 l’anteprima nazionale del documentario A sud della musica – La voce libera di Giovanna Marini, ospite della serata insieme al regista romano Giandomenico Curi.
Realizzato con il sostegno dell'Istituto Diego Carpitella, con la collaborazione dell'Istituto Ernesto De Martino, il film è prodotto dalla società salentina Meditfilm in associazione con AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico).
 
La musica popolare, da molti considerata d’appendice, rappresenta l’anima di un’Italia sempre più scollata e che fatica a riconoscersi. Il merito di Giovanna Marini è quello di farla vivere sempre e comunque in tutte le sue forme, incontrando i cantori passati e presenti. Giovanna Marini scende in Salento, tra il 1969 e il 1971, perché le hanno detto, racconta, che lì sanno cantare bene e in questa ricerca la guidano il suo istinto, la sua passione per la musica e la voglia di innamorarsi di quella terra, del Sud, di quei canti, di quei cantatori. Vuole capire come funziona il canto contadino, per imparare, per registrare quei canti, trascriverli, studiarli, e poi ricantarli a modo suo, farli conoscere a quanti non hanno la minima idea di quel modo straordinario e antichissimo di cantare e di comunicare. E’ stato il Salento a farle capire a fondo che i suoni hanno senso perché appartengono alle persone, e che l’identità politica, storica, che le persone esprimono attraverso i suoni – attraverso il timbro della voce, l’emissione del fiato, il rapporto del suono col corpo – è  il fondamento di ogni politica. Pasolini è un riferimento costante nell’opera di Giovanna, anche per quanto riguarda il Sud. Un Sud, quello del regista friulano, vivo e profondamente contraddittorio, un Sud inteso come grande periferia, un universo a parte, geografico, di classe, destinato alla fine a resistere, “perché i suoi valori sono superiori a quelli della borghesia.
 
Ma il Salento è anche avamposto dell’Oriente, da sempre luogo di fascino e di incontro fra le parole e la musica. Registra canti che poi riproporrà in giro per più di 30 anni, canti che accompagnano anche il film dall’inizio alla fine, che si mischiano ai ricordi, alle testimonianze di amici e studiosi, ai luoghi ritrovati, alle facce e alle immagini dei materiali di repertorio, soprattutto ai musicisti e ai cantanti, vecchi e nuovi, più vicini alla cultura orale e al canto di tradizione.
 
Per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese, il festival quest’anno ospita alcuni gruppi provenienti da altre zone d’Italia. Per la sezione Altra Tela, a Zollino, in Piazza Sant’Anna alle ore 21 arriverà “La banda della ricetta” proveniente dalla regione Lazio, un quartetto femminile, in cui si unisce il cibo con la musica.
Nato da un’idea della musicista Clara Graziano, “La banda della ricetta” è uno spettacolo dove le canzoni si assaporano dall’antipasto al dolce, i sapori musicali vengono dal repertorio folk della tradizione popolare italiana, da composizioni originali della stessa Graziano e da brani portati al successo da alcuni grandi interpreti come Domenico Modugno (La cicoria e ‘O cafè), Caterina Bueno (Fagioli ‘olle ‘otenne), Nino Ferrer (Il baccalà), Piero Ciampi (Il vino). Dal pentolone de “La Banda della Ricetta”, vengono fuori sapori di klezmer, la musica tradizionale ebraica, aree circensi, ritmi jazz. In scena con le loro “parannanze” (grembiuli da cucina) e i loro attrezzi da cucina, le musiciste della Banda sono: Clara Graziano (voce, organetto, putipù), Valentina Ferraiuolo (voce, tamburelli), Teresa Spagnuolo (clarinetto) e Carla Tutino (contrabbasso).
 
Alle ore 22 nella Villa Comunale al via il concerto Ragnatela con L’Orchestra Popolare del Saltarello e il gruppo salentino Gli Strittuli.
 
Il progetto Orchestra Popolare del Saltarello nasce da un’operazione di ricerca e rivalutazione della tradizione musicale abruzzese, ricostruendo in musica il percorso dei tratturi lungo il quale si è sviluppato e propagato il celebre “Saltarello”, proponendo un repertorio di brani popolari abruzzesi, con un organico formato da dieci musicisti e un corpo di ballo che insieme ripercorrono un viaggio lungo le antiche vie della transumanza. L’ideatore del progetto il musicista, compositore Danilo Di Paolonicola, docente di fisarmonica diatonica al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e al Conservatorio “A. Casella” de L’Aquila, è considerato tra i migliori fisarmonicisti e organettisti del mondo.
 
Il gruppo Li Strittuli, nato a San Pancrazio Salentino (Br) nel 1998, è composto da  giovani musicisti che si propongono di diffondere il patrimonio musicale del Salento e della Grecìa salentina, tra cui Armando Carrozzo, Daniele Girasoli, Giorgio D'Aria, Paolo Puricella, Vincenzo Mancini, Salvatore Greco. Con violino, organetto, fisarmonica, chitarra e tamburo, l’obiettivo principale della compagnia è quello di riproporre un viaggio nella musica popolare salentina, eseguendo anche canti di tradizione del proprio paese.