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Festival itinerante:17 agosto a Galatina con Canzoniere Grecanico Salentino. Per Altratela Nico Berardi in Soffio dell’Otre

Sarà Galatina ad ospitare la tappa del Festival Itinerante de La Notte della Taranta il 17 Agosto. Il Festival approda nella città protagonista del viaggio in Salento nel 1959 dell’antropologo ed etnologo Ernesto De Martino che studiò il fenomeno del tarantismo e delle tarantate che durante i festeggiamenti del 29 giugno, si recavano nella chiesetta di San Paolo per chiedere la grazia al Santo.
 
Per la sezione Borgo Racconta, visita guidata alla Basilica Santa Caterina a cura di Archeoclub Terre d’Arneo. Dalle 17 alle 19 e dalle 20 alle 21 sarà possibile scoprire uno dei più importanti monumenti dell'arte romanica e gotica italiana. 
(Iscrizioni e informazioni: segreteriafestivQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
 
Alle 21.30 in piazza Galluccio per i concerti Altra TelaEmanuele Nico Berardi, raffinato polistrumentista, presenta Soffio Dell’Otre, un suggestivo concerto con un ensemble acustico e per certi versi cameristico, che mescola timbri popolari di strumenti come la zampogna e la ciaramella con quelli classici del violoncello e del fagotto. Una formula innovativa di musica folklorica e tradizionale aperta alle contaminazioni della world music, forte di un linguaggio fruibile e democratico nato dall’incontro dell’universo popolare con quello classico. Con Nico Berardi (zampogna, ciaramella, charango, chitarra, direzione) in Soffio dell’otre: Pino Colonna (ciaramella, chalumeau, flauto, chitarra) Giuseppe Volpe (fisarmonica) Maria Arcangela Lorusso (fagotto) Anila Roshi (violoncello) Francesco D’Aniello (vibrafono, percussioni).
 
Alle 22.30 in piazza Dante Aligheri per i concerti Ragnatela l’attesa esibizione del Canzoniere Grecanico Salentino CGS.Fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante, il Canzoniere Grecanico Salentino (CGS) è uno dei principali gruppi di musica popolare salentina, il primo ad essersi formato in Puglia. Gli spettacoli del CGS sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che trascinano in un viaggio dal passato al presente sul battito del tamburello, cuore pulsante della tradizione salentina. Guidato dal tamburellista e violinista Mauro Durante, che ha ereditato la leadership dal padre Daniele nel 2007, la band è composta da Alessia Tondo (voce), Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito (organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Giancarlo Paglialunga (voce e tamburello).
 
Galatina protagonista anche di “La Taranta in Scena: dalla piazza alla filiale”, evento promosso da Intesa Sanpaolo e Banco di Napoli in sinergia con la fondazione La Notte della Taranta. Alle ore 18 nella sede della banca  in piazza Dante Aligheri 95 saranno i ballerini del Corpo di Ballo Lucia Scarabino, Cristina Frassanito, Lavinia Ottolini, Stefano Campagna, Marco Martano, Fabrizio Nigro, accompagnati dal tamburellista Carlo ‘Canaglia’ De Pascali, a tenere un laboratorio di pizzica.

Taranta. Tappa Lecce, pienone in Piazza Libertini

Una piazza Libertini gremitissima a Lecce per la tappa della vigilia di ferragosto de La Notte della Taranta che ha visto salire sul palco Enzo Petrachi e la Folkorchestra e Antonio Castrignanò con la fanfara rumena. Prima dell'inizio del concerto, un minuto di silenzio per ricordare le vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova.

Ad aprire la serata Enzo Petrachi  amatissimo esponente della musica folk leccese, come il padre  Bruno. Apprezzato anche all’estero, Enzo Petrachi, è spesso in giro per il mondo per portare l’identità musicale di Lecce ai conterranei.  A Lecce, tra la sua gente, Enzo Petrachi ha regalato emozioni, raccontando la quotidianità dei leccesi, spaccati di vita quotidiana che accomunano gli abitanti, dalle periferie al centro della città.

Ad infiammare la piazza, Antonio Castrignanò che ha proposto sul palco  un incontro inedito e unico tra i suoni e le melodie del Salento e i ritmi dell'Est con le Fanfare Ciocãrlia, proveniente dalla Romania, la banda di ottoni più famosa al mondo.  Sulle orme dei loro padri e nonni, i membri di Fanfare si avvicinano con orgoglio ad ogni concerto come ad una sfida per intrattenere il pubblico e mantenere vivo il vero spirito della musica gitana. La velocità del rumeno, le caratteristiche tecniche, i ritmi strappalacrime e i corni dai suoni agrodolci contraddistinguono questa banda di ottoni. 

Festival itinerante La Notte della Taranta: il 16 agosto a Carpignano Salentino

 
 
Il 16 agosto a Carpignano Salentino  altri  laboratori di pizzica, Ionica Aranea e Ruggiero Inchingolo in concerto.
Omaggio alla “Simpatichina” con Enza Pagliara.
 
 
Il Festival itinerante della Notte della Taranta fa tappa, il 16 agosto, a Carpignano Salentino, piccolo comune della Grecìa Salentina.  Alle 19:, in Piazza Duca d’Aosta il  Laboratorio di Pizzica a cura del Corpo di Ballo La Notte della Taranta.  Un percorso di conoscenza aperto al pubblico sulla danza tradizionale salentina nella sua complessità curato dai danzatori del Corpo di Ballo de La Notte della Taranta, Laura Boccadamo e Andrea Caracuta. (Iscrizioni e informazioni: segreteriafestivQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
 
Alle 21.30, in largo Giudeca, per la sezione Concerti Altratela- alberi di canto, omaggio ai cantori del Salento, La Simpatichina. È  uno dei  progetti speciali promossi dalla Fondazione la Notte della Taranta, affidato, in quest’edizione, alla cura di Enza Pagliara, una delle voci dell’Orchestra Popolare. Il progetto è volto ad omaggiare attraverso la narrazione sonora  i grandi Alberi di Canto e di Cultura depositari della memoria e dell’immaginario collettivo salentino. Il 2018 vede protagonista di questo canto-racconto Teta Petrachi “La Simpatichina”. È un recitar cantando, dove  Pagliara attraversa le atmosfere oniriche create dagli arrangiamenti di Marco Bardoscia, per omaggiare  una donna e la sua voce potente e magica; raccontando e cantando la forza d’animo della Simpatichina, il suo amore per la vita e la passione con cui ancora oggi la vive. I testi sono a cura di Fabio Chiriatti. Ad accompagnare Enza Pagliara: Vito De Lorenzi, Giorgio Distante ed i Vertere String Quartet: Giuseppe Amatulli e Maurizio Schiuma, Domenico Mastro e Piero Dattoli. 
 
Alle 22:30 in Piazza Duca D’Aosta per la sezione concerti Ragnatela, la performance di Ionica Aranea, un laboratorio di musica popolare grecanico salentina. La nascita del gruppo musicale, avvenuta nel 2010, è un percorso di ricerca sul territorio, sulle radici e soprattutto sulla variegata tradizione musicale del Salento (canti di lavoro, nenie, stornelli e pizziche). Il gruppo di Acquarica del Capo, va alla ricerca di nuove sonorità pur proponendo brani tipici della tradizione musicale salentina. Ionica Aranea, infatti, unisce alla riproposizione fedele dei canoni stilistici tradizionali, una personale rielaborazione musicale dovuta anche alla diversa formazione artistica dei componenti. 
 
Alle 23:30 il concerto di Ruggiero Inchingolo & Suoni dal Mediterraneo Project. Ruggiero  Inchingolo è stato il primo musicista a introdurre l'oud arabo con incursioni in altri generi. Le sue innovazioni, le variazioni violinistiche su Santu Paulu, i suoi evolutivi fraseggi hanno fatto il giro del mondo ispirando molti gruppi ed esercitando una notevole influenza sulle nuove generazioni di musicisti. Polistrumentista (oltre che violinista), sul solco della tradizionale pizzica tarantata del suo maestro Luigi Stifani, sperimenta con il suo gruppo Suoni dal Mediterraneo Project nuovi linguaggi compositivi. Inchingolo crea e ricrea in estemporanea moduli tematici secondo un procedimento comune nelle culture di tradizione orale chiamato, iterazione-variante, mutuato dai suoi studi sulla pizzica tarantata.  Le musiche nascono dall'incontro/confronto della tradizione pugliese con le sonorità di altre civiltà: il mondo arabo, la cultura greco- ottomana, i Rom dei Balcani fino al popolo celtico.

Fuori Festival La Notte della Taranta: la Piccola Ronda il 15 agosto a Torrepaduli

Piccola Ronda protagonista della tappa Fuori Festival Itinerante de La  Notte della Taranta, a Torrepaduli.  Il 15 agosto, per la Festa di San Rocco, alle 19:00 partendo da piazza Carmelitani, l’attesa esibizione dei 52  bambini, dai 4 ai 16  anni, protagonisti del Progetto Piccola Ronda  nato dalla collaborazione tra  Fondazione La Notte della Taranta Comitato Festa San Rocco di Torrepaduli. 
 
Il percorso di formazione coordinato da Andreina e Carla Falcone, prevede la conoscenza e la valorizzazione  della Danza Scherma, con il coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo di Ruffano e la Casa Famiglia la Coccinella. I bambini hanno seguito,  nel corso dell’anno, ospiti della scuola primaria don Vito Lecci di Torrepaduli, il percorso di conoscenza  dei maestri Donato Nuzzo, Salvatore Crudo, Gioele Nuzzo che hanno trasmesso i codici della pizzica scherma e insegnato a suonare il tamburello, e di Serena Pellegrino componente corpo di ballo Notte della Taranta.
Mercoledì 15,  i bambini di Piccola Ronda si esibiranno prima che San Rocco lasci il Santuario per la consueta processione per le vie del piccolo centro. Al suo ritorno in Santuario dopo lo spettacolo pirotecnico, in largo San Rocco, alle 22:30 avrà inizio la tradizionale Notte delle Ronde, con la Danza Scherma dove i duellanti simulano, con un codice ben preciso, un duello. 
 
Nato nell’ambito Progetti Speciali della Fondazione La Notte della Taranta, il Progetto Piccola Ronda, giunto al terzo anno, punta a salvaguardare l’autenticità della festa e a valorizzare i percorsi narrativi della tradizione.
 
“È un progetto in cui crediamo molto. In questi tre anni siamo riusciti a coinvolgere le nuove generazioni in un percorso di conoscenza su codici e tradizioni che hanno un carattere identitario per il territorio. È un progetto fortemente inclusivo e siamo felici di aver ospitato i piccoli ospiti della casa famiglia che hanno avuto la possibilità di condividere un’esperienza formidabile con la comunità di Torrepaduli”, spiega il Presidente della Fondazione La Notte della Taranta, Massimo Manera.
“Siamo orgogliosi dell’entusiasmo con il quale le famiglie e i ragazzi hanno ricominciato il percorso formativo di danza scherma, orgogliosi soprattutto per quello che stanno imparando e tramanderanno. Le iscrizioni sono aumentate, significa che siamo sulla strada giusta. Siamo anche molto contenti dal punto di vista del ritorno turistico perché tutte le strutture ricettive sono al completo”, precisa il Direttivo del comitato Festa San Rocco.
 
I bambini di Piccola Ronda saranno anche protagonisti nel Pre-Concertone del 25 agosto a Melpignano alle ore 19:00. 

14 agosto, il Festival Itinerante della Taranta a Lecce

“Enzo Petrachi & Folkorchestra” e “Antonio Castrignanò & le Fanfare Ciocărlia” per i concerti Ragnatela.
 
Al Museo Castromediano inaugurazione mostra Menadi Danzanti.
 
Per la vigilia di Ferragosto, il 14 agosto, il Festival itinerante de La Notte della Taranta arriva a Lecce dove al museo Sigismondo Castromediano alle 20 si inaugura la mostra Menadi Danzanti, a cura di Anna Lucia Tempesta. Passato e futuro del Salento si incontrano in questo progetto realizzato grazie alla sinergia tra assessorato alla Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce e Fondazione La Notte della Taranta. La mostra propone la visione della straordinaria collezione di ceramiche antiche, greche e magno greche, con immagini legate alla musica ed ai suoi diversi aspetti e funzioni, ai luoghi e alle occasioni in cui si suonava, agli dei che la proteggevano ed ai miti che la raccontavano. Curata dall’archeologa Anna Lucia Tempesta, punta a far conoscere, attraverso le immagini vascolari i reperti musicali e le fonti scritte, i laboratori di gestualità e la “messa in movimento” delle opere, l’importanza della musica nel mondo antico e gli incredibili legami con la contemporaneità. 

La mostra, che è stata presentata alla stampa il 13 agosto alle 11, verrà inaugurata al museo Sigismondo Castromediano questa sera 14 agosto alle 20. Tra le antiche ceramiche greche danzeranno i ballerini del corpo di ballo de La Notte della Taranta e i musicisti dell’Orchestra. La mostra avrà un suo doppio, in versione multimediale a Melpignano, (inaugurazione il 15 agosto alle 21). Sarà possibile visitare entrambe le mostre sino al 26 settembre. I reperti databili tra la fine del VI ed il I secolo a.C.,  documentano i diversi momenti di vita in cui la musica è presente e protagonista. Il percorso laboratoriale presso il museo di Lecce ha come obiettivo un differente approccio alla fruizione degli spazi museali, con la messa in danza e in musica delle opere esposte. Questo consente di attivare differenti linguaggi espressivi e sensoriali, sollecitando interesse all’esposizione di fasce di pubblico inconsueto, abbattendo barriere culturali, fisiche e temporali alla piena percezione dell’antico.  Attraverso la danza, in passato intrinsecamente legata alla musica ed oggi la massima forma di organizzazione del linguaggio non-verbale, verranno fatti passare contenuti simbolici, suggestioni e richiami mitologici; legando il corpo, al gesto ed al movimento, sarà possibile esprimere, come in uno specchio, il proprio vissuto; analizzando, mettendo insieme ed organizzando movimenti, corpi e gesti il vissuto personale può infine diventare storia condivisa, memoria collettiva ed identitaria. 

Due i concerti Ragnatela, il primo alle 22.30 in piazza Libertini con la formazione salentina di “Enzo Petrachi & Folkorchestra”.

Enzo segue le orme del padre, Bruno Petrachi, un amatissimo esponente della musica folk leccese. Come il padre, che regalava emozioni raccontando la quotidianità dei leccesi, anche lui continua il percorso musicale nel solco della tradizione tramandata dal musicista scomparso. Apprezzato anche all’ estero, Enzo Petrachi, è spesso in giro per il mondo per portare l’identità musicale di Lecce ai conterranei.  Oggi intraprende un viaggio stimolante e nuovo al fianco della Folkorkestra. Questo progetto nasce dall’esigenza di mantenere e rinnovare l’immagine sonora del folk leccese: partendo dalle canzoni di Bruno Petrachi degli anni 70/ 80, simbolo della tradizione salentina, senza alterare l’inconfondibile ritmo,  sono state introdotte nuove e travolgenti sonorità come funky, fusion, reggae, ska. 
 
Alle 23.30, sempre il piazza Libertini, si esibiranno Antonio Castrignanò & le Fanfare Ciocărlia
 
Antonio Castrignanò, musicista, è tra i personaggi simbolo della riscoperta tradizione musicale del Salento. Compositore della colonna sonora del film Nuovomondo di Emanuele Crialese, Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia 2006, vincitore di numerosi riconoscimenti e candidato ai Nastri d'Argento e Ciak d'Oro 2007. Le sue musiche sono presenti anche nel film Bellas mariposas di Salvatore Mereu, vincitore del Premio Schermi di Qualità e Premio FEDIC alla Mostra del Cinema di Venezia 2012. Con Antonio Castrignanò sul palco della città barocca, per questo imperdibile appuntamento ci sarà Fanfare Ciocărlia, proveniente dalla Romania, la banda di ottoni più famosa al mondo.  Sulle orme dei loro padri e nonni, i membri di Fanfare si avvicinano con orgoglio ad ogni concerto come ad una sfida per intrattenere il pubblico e mantenere vivo il vero spirito della musica gitana. La velocità del rumeno, le caratteristiche tecniche, i ritmi strappalacrime e i corni dai suoni agrodolci contraddistinguono questa banda di ottoni. 

Il Festival itinerante de La Notte della Taranta al giro di boa. Nona tappa ad Alessano con Li Strittuli e l’Orchestra dei Bottoni

Il festival itinerante de La Notte della Taranta è arrivato ormai a metà del suo percorso con la tappa di Alessano, città natìa di don Tonino Bello.
 
Si danza con i ballerini del corpo di ballo de La Notte della Taranta, Serena Pellegrino e Stefano Campagna, alle 19 in piazza don Tonino Bello. Un percorso di conoscenza aperto al pubblico sulla danza tradizionale salentina nella sua complessità. (Iscrizioni e informazioni: segreteriafestivQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
 
Per i concerti Ragnatela alle 22.30 in piazza don Tonino Bello, si esibiranno Li Strittuli, un gruppo salentino nato nell’inverno del 1998 per volontà di giovani musicisti che si propongono di diffondere il patrimonio musicale del Salento e della Grecìa Salentina. I componenti del gruppo, uniti dalla passione per la musica e l’amore per la tradizione musicale, avviano così un’attività di recupero di sonorità quasi desuete utilizzando strumenti tipici come violino, organetto, fisarmonica, chitarra e il tamburo a cornice salentino. A distanza ormai di qualche anno, decidono di effettuare una ricerca di canti della zona del brindisino, in particolar modo del loro paese natale, San Pancrazio Salentino. In questo lungo lavoro, entrano in contatto con gli anziani del posto, che mettono a disposizione tutto il loro repertorio musicale appreso in passato. L’obiettivo principale del gruppo è quello di riproporre un viaggio nella musica popolare salentina, fatto di pizzica pizzica, pizzica tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro e di protesta. 
 
Sempre per i concerti Ragnatela, alle 23.30 in piazza don Tonino Bello si esibirà l’Orchestra Bottoni.  Nata dall’incontro di musicisti delle province di Roma, Frosinone, Latina e Napoli, l’Orchestra Bottoni è considerata uno dei gruppi più inediti nel panorama della world-music italiana. La caratteristica principale di questo insolito ensemble è l’organico strumentale, costituito principalmente da organetti diatonici, da qui il nome Orchestra a Bottoni. Il gruppo nato diversi anni fa con il nome Piccola Orchestra La Viola si è progressivamente affrancato dalla riproposta di materiale popolare per approdare ad una musica più contemporanea ed al passo con i tempi contribuendo al rinnovamento del repertorio. La formazione è composta da: Antonella Costanzo (voce, percussioni) Alessandro D’Alessandro (organetto solista, live electronics, coordinamento artistico ed esecutivo) Silvia Di Bello, Gianfranco Onairda, Matteo Mattoni, Elisa Di Bello, Angelo  Di Bello (organetti) Matteo Di Prospero  (organetto basso, sax baritono) Mario Mazzenga (basso) Raffaele Di Fenza (batteria percussiva).
 
Per la sezione Il Borgo Racconta, visita guidata a cura della Prof.ssa Manuela De Giorgi del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento nel centro storico di Alessano. Alle 19:00 il punto di incontro sul sagrato della Chiesa matrice del S.S. Salvatore, una breve introduzione storica e la visita della Chiesa. Alle 19:40 il programma prevede la visita di Palazzo Lègari, Palazzo Ducale e Palazzo Sangiovanni. Alle 20:20 si conoscerà il Foggiaro e il ghetto ebraico. Infine degustazione dei prodotti della Masseria Caracci e del Forno Rizzo in Piazza Don Tonino Bello. Accompagnatori: Prof. Fabio Pollice (Direttore della Scuola di Placetelling ® dell’Università del Salento) e  Dott.ssa Laura Lubelli (Placeteller). (Informazioni segreteriafestivQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Il 12 agosto a Calimera: il Salento incontra la Georgia con il Trio Mandili

Il 12 agosto il Festival itinerante de La Notte della Taranta fa tappa a Calimera con la visita guidata alla chiesa di San Rocco, a cura del Museo della Civiltà contadina. La visita che rientra nella sezione Il Borgo Racconta, partirà alle 19.30 da piazza Immacolata, per raggiungere la chiesa, un piccolo tempio cristiano situato nei pressi dell’antico bosco dove si trova la sacra roccia di san Vito, una pietra con al centro un foro di circa 30 cm, a cui sono legate credenze magico-religiose tramandate sino ai nostri giorni.  In particolare nel giorno del lunedì dell’Angelo il rituale prevede di passare attraverso il foro posto al centro della pietra, per ottenere benefici spirituali o la propiziazione alla fertilità per le donne.
(Per Iscrizioni e informazioni: segreteriafestivQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Musica dalla Georgia con il Trio Mandili che apre una finestra sui suoni caucasici. Sul palco dei concerti Altra Tela, in largo Immacolata alle 21.30, salirà la formazione georgiana del Trio Mandili. Dopo il successo del  primo video postato su internet nel quale interpretava una canzone dalla melodia tradizionale georgiana, visualizzato da milioni di utenti, il Trio Mandili, la cui popolarità cresce ogni giorno, trasmette al pubblico  voci e  suoni degli strumenti popolari, come il panduri, per un viaggio  nel  Khevsureti,  provincia nei territori montani del Grande Caucaso. Il nome del gruppo deriva dal Mandili, copricapo femminile a forma di sciarpa. Tradizionalmente, le donne gettavano a terra un fazzoletto o il copricapo quando volevano riconciliare gli uomini in conflitto. Compongono il trio: Mari Qurasbediani, Tatia Mgeladze e Tako Tsiklauri.

Per i concerti Ragnatela, in piazza Del Sole alle 22.30, si esibiranno I Kamafei. Il gruppo salentino di musica popolare porterà in scena “Traditional Version”, un omaggio alla tradizione popolare mantenendo un profondo equilibrio musicale tra tradizione e innovazione. Un viaggio sonoro che ha l’intento di trascinare il pubblico, coinvolgendolo con allegria e divertimento, valorizzando però il sound della tradizione di questa terra. Nello spettacolo dei Kamafei, si incontrano le travolgenti sonorità tradizionali salentine con la passione per la Spagna e per le altre culture e sonorità del Mediterraneo. 

Ad Acaya la lectio magistralis dello storico dell'arte Philippe Daverio

In una piazza Castello gremita di gente, lo storico dell’arte Philippe Daverio ha incantato la folla con la sua lectio magistralis su “La Puglia internazionale delle crociate. Cavalieri e dame del castello di Giangiacomo di Acaya”, per la sezione Borgo Racconta della sesta tappa del Festival itinerante La Notte della Taranta. 
 
Una scelta non casuale quella della piazza del castello progettato e ristrutturato da Giangiacomo di Acaya, umanista, ingegnere e appassionato di matematica, secondo la teoria della “città ideale”.
 
Philippe Daverio ha parlato anche del tema che caratterizza questa edizione de La Notte della Taranta: il paesaggio. 
 
"Il Salento dovrebbe reinventare il suo paesaggio - ha spiegato Daverio - perché è un incrocio tra eredità storica che spesso si riesce a confondere perché spesso la realtà moderna non è andata tanto d'accordo con quella storica. L'intervento della modernità e la voglia di essere in qualche modo protagonisti spesso porta a delle architetture che chiamarle agghiaccianti è dire poco. Invece il passato che è memoria talvolta di una frugalità comportamentale potrebbe essere esaltato in una estetica nuova. Ci vorrebbe un grande progetto. E questo grande progetto potrebbe anche nascere da un dialogo intelligente. Perché oggi tutti si accorgono che la qualità dell'eredità non è più un handicap ma è uno strumento competitivo. Quando verrà diffusa consapevolmente questa notizia probabilmente un'onda, un recupero del paesaggio sarà straordinario. Recupero del paesaggio vuol dire recupero delle aree costruite, il dialogo tra le aree costruite e quelle agricole. Immaginare che possa esistere un'armonia fra le une e le altre. Quell'armonia che c'era un secolo fa, ma che corrispondeva anche a una vita di povertà, può diventare un'armonia di una vita di agiatezza? Domanda complicata. Probabilmente sì, ma bisogna lavorarci".
 
La sua lectio magistralis seguita da un pubblico attento ha aperto una finestra sulle popolazioni e sulle culture che hanno attraversato questo territorio nel corso dei secoli. Il castello di Acaya ne è un esempio. 
 
"Il castello racconta la sua storia, che è una storia di un riassunto medievale riletto anche con le ricostruzioni successive. Per cui è più un immaginario che un oggettivo. È uno spunto per parlare di questa parte curiosissima del mondo che è una sorta di portaerei sulla quale sono passati tutti perché chi andava in là e veniva in qua, alla fin fine si fermava da queste parti e si è generata una sorta di stratificazione umana e storica che sembra ogni tanto il panino di Paperino con tutte le stratificazioni e sul quale oggi bisogna riuscire a fare un ragionamento: chi siamo? Che ruolo giocare in questa cosa indecisa che si chiama Mediterraneo? Non è una questione semplice, però è una questione che ha in se una serie di domande ma anche una serie di potenzialità enormi che se riescono a venire a galla potrebbero anche essere molto attraenti", ha affermato Daverio.
 
Philippe Daverio è nato a Mulhouse, in Francia, la sua attività inizia nel capoluogo lombardo. Tre le gallerie d'arte moderna da lui inaugurate:  due a Milano e una a New York.  Specializzato in arte italiana del XX secolo, ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento. 
 
Commentatore per diversi giornali  tra cui Corriere della Sera, Il Sole 24Ore, Avvenire, Giornale dell'Arte, National  Geographic, Touring Club, Vogue, si è sempre definito uno storico dell’arte e così viene scoperto dal pubblico televisivo di Rai 3. Dal 2001 al 2011 è stato autore e conduttore di Passepartout, diventato nel 2011 il Capitale, anno in cui ha anche realizzato la trasmissione Emporio Daverio per Rai5 , dedicata alla storia dell’arte nelle città italiane. Dal 2008 dirige per la casa editrice Giunti di Firenze la storica rivista Art e Dossier.  Tra le ultime pubblicazioni,  “La buona strada” di Rizzoli (2015), L’arte in tavola, Il gioco della pittura. Dal 2006 è professore ordinario di  “Sociologia dei processi artistici”. Dal 2014 al 2017 è stato Direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense. Da maggio 2018 è membro del Cda della Fondazione Teatro alla Scala.
 
L’appuntamento, che rientra nella sezione Il Borgo Racconta, riservato con 300 posti a sedere agli spettatori che hanno proceduto a prenotazione, è stato spostato, dopo le numerosissime richieste giunte in Fondazione, in piazza Castello, per permettere a tutti l’ascolto della lectio magistralis di Daverio.
 

Prosegue il Festival itinerante de La Notte della Taranta. 11 agosto a Zollino con lo spettacolo “Ribelle e mai domata” e il concerto degli Alla Bua

Parte con lo spettacolo “Ribelle e mai domata” la settima tappa del festival diffuso più grande d’Europa, il Festival itinerante de La Notte della Taranta, l' 11 agosto a Zollino.
Lo spettacolo curato da Bosio Teatromusica che vede tornare in scena il cast di “Mira la rondondella: musica, storie e storia dai Castelli romani”.  È un racconto familiare, che nasce dall’intervista di Alessandro Portelli alla famiglia Menichetti. L’intervista è tratta dal volume “Ribelle e mai domata. Canti e racconti di antifascismo e resistenza che contiene dodici interviste ad altrettante donne, che ricordano la propria esperienza sotto il fascismo, durante il conflitto e la resistenza, e propone un ampio repertorio di canti partigiani e antifascisti dell’area centro-meridionale. Nello spettacolo il racconto di Iva Manieri, moglie di Mario Menichetti, e delle sue cinque figlie, ripercorre le vicende biografiche di Mario e della sua famiglia: l’attività antifascista clandestina di Mario, la brutale repressione fascista e la morte di alcuni compagni di lotta, la condanna al confino a Ustica, la gioia per la caduta del fascismo e il terrore dei bombardamenti, le privazioni, la fame, le difficili e precarie condizioni abitative che segnarono la vita quotidiana della numerosa famiglia. Le vicende dei Menichetti si intrecciano con quelle complessive dell’Italia e di Roma, nei difficili anni del fascismo, del secondo conflitto mondiale e del dopoguerra. Vengono poi presentati stornelli, canti rituali più noti, canzoni narrative e serenate d’amore, che pescano da un ampio repertorio popolare. Matilde D’Accardi e Gabriele Paupini, (voci narranti e canto) Sara Modigliani (voce narrante e canto) Roberta Bartoletti (organetto) Massimo Lella (chitarra) Gabriele Modigliani (chitarra).
“Ribelle e mai domata”, concerto Altra Tela, partirà alle 21.30 in piazza Sandro Pertini.
 
Spetterà invece al gruppo salentino degli Alla Bua, animare il concerto Ragnatela, alle 22.30 alla villa comunale. Gli Alla Bua nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si formano inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Tra questi suoni si sono uniti i sei componenti del gruppo, provenienti da vari paesi del Salento (Casarano, Torrepaduli, Collepasso, Cavallino fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla. Alla Bua era una locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento (nelle osterie di Alliste e dintorni) per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Alla Bua starebbe dunque per altra via, altra cura, altra malattia, medicina alternativa.
 
Durante tutta la serata sarà possibile gustare la Sceblasti per la sezione Il Cibo della Taranta, in piazza Sandro Pertini. La Sceblasti (in grico ‘senza forma’) caratteristico pane condito, è un prodotto agroalimentare tradizionale, inserito dal 2006 nell’apposito elenco del Ministero delle Politiche Agricole. Nel laboratorio curato dalla Cooperativa Comunità Zollino saranno illustrati  origini e  storia del prodotto e gli ingredienti che lo compongono. La dimostrazione pratica della preparazione consentirà ai presenti di gustare la sceblasti che sarà cotta nel tradizionale forno a legna

FSE, NOTTE DELLA TARANTA: OLTRE 43 MILA POSTI OFFERTI PER RAGGIUNGERE IL CONCERTONE

Al Concertone della Notte della Taranta in treno e bus:

  • treni ordinari e straordinari da Lecce, Maglie e Nardò
  • collegamenti diretti in bus da Otranto, Tricase e Poggiardo
  • collegamenti in bus da San Foca, Gallipoli e Posto Rosso
  • orari consultabili su fseonline.it e trenitalia.com
  • si consiglia di acquistare in anticipo anche il biglietto di ritorno

Sono oltre 43 mila i posti (25 mila con treno e 18 mila con bus) offerti da Ferrovie del Sud Est quest’anno per raggiungere la manifestazione in programma a Melpignano sabato 25 agosto. Da metà pomeriggio fino all’alba di domenica ci saranno treni straordinari con partenze da Lecce, Maglie, Nardò e viceversa.

Previste corse dirette in bus da Otranto, Maglie, Poggiardo e Tricase e collegamenti in bus anche da Alliste - Posto Rosso, Gallipoli e San Foca.

Al ritorno tutti i bus diretti a Otranto, Poggiardo, Tricase, Alliste - Posto Rosso, Gallipoli e San Foca partiranno dal Megapark di Maglie. A partire da mezzanotte e mezzo sarà in funzione un servizio navetta tra Melpignano e il Megapark con frequenza ogni dieci minuti fruibile con il biglietto di ritorno.

Ferrovie del Sud Est ricorda che è consentito salire a bordo dei treni e dei bus solo se muniti di biglietto e consiglia di provvedere in anticipo all’acquisto anche per il ritorno. I biglietti sono in vendita sui canali di vendita Trenitalia e nelle biglietterie di stazione FSE.

Orari consultabili sui siti fseonline.it e trenitalia.com

Lectio magistralis di Philippe Daverio ad Acaya per la sesta tappa del Festival itinerante de La Notte della Taranta

Sarà lo storico dell’arte Philippe Daverio a dare il via alla sesta tappa del Festival itinerante de La Notte della Taranta, in programma il 10 agosto ad Acaya. Daverio terrà una lectio magistralis nella città ideale progettata e ristrutturata da Giangiacomo di Acaya, umanista, ingegnere e appassionato di matematica.

Nella notte di San Lorenzo si viaggerà nella storia con “La Puglia internazionale delle crociate. Cavalieri e dame del castello di Giangiacomo di Acaya”. 

Philippe Daverio è nato a Mulhouse,in Francia, la sua attività inizia nel capoluogo lombardo. Tre le gallerie d'arte moderna da lui inaugurate:  due a Milano e una a New York.  Specializzato in arte italiana del XX secolo, ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento. 
Commentatore per diversi giornali  tra cui Corriere della Sera, Il Sole 24Ore, Avvenire, Giornale dell'Arte, National  Geographic, Touring Club, Vogue, si è sempre definito uno storico dell’arte e così viene scoperto dal pubblico televisivo di Rai 3. Dal 2001 al 2011 è stato autore e conduttore di Passepartout, diventato nel 2011 il Capitale, anno in cui ha anche realizzato la trasmissione Emporio Daverio per Rai5 , dedicata alla storia dell’arte nelle città italiane. Dal 2008 dirige per la casa editrice Giunti di Firenze la storica rivista Art e Dossier.  Tra le ultime pubblicazioni,  “La buona strada” di Rizzoli (2015), L’arte in tavola, Il gioco della pittura. Dal 2006 è professore ordinario di  “Sociologia dei processi artistici”. Dal 2014 al 2017 è stato Direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense. Da maggio 2018 è membro del Cda della Fondazione Teatro alla Scala.

 L’appuntamento che rientra nella sezione Il Borgo Racconta, riservato con 300 posti a sedere agli spettatori che hanno proceduto a prenotazione, sarà spostato, dopo le numerosissime .richieste giunte in Fondazione, in piazza Castello, per permettere a tutti (non con posti a sedere),  l’ascolto della lectio magistralis di Daverio.

Alle 21.30, per i concerti Altra Tela, si esibiranno le B’net Houariyat femme de Marrakech, in piazza Giangiacomo alle 21.30. Cinque donne marocchine che cantano e danzano, al ritmo di strumenti a percussione, eseguendo musiche tradizionali della loro tribù d'origine, l'Houara (regione tra Taroudant e Tiznìt), dell'Hammada (piana del Dra'a), insieme a danze berbere e a repertori cittadini come l'`aità ("richiamo" seduttivo femminile) e lo cha'abi, stile popolare da cui ha avuto origine la musica raï. L’immagine femminile che si manifesta nell’arte musicale delle B’net Houariyat riflette la molteplicità dei modi di vivere l’Islam e la condizione femminile, al di là degli stereotipi, con emozione, humour e energia. Tra i temi delle loro canzoni: l'esaltazione dell'amore e della bellezza; il grido di protesta della giovane donna che rifiuta il matrimonio combinato con un uomo ricco e vecchio; la danza rituale della donna posseduta dai suoi spiriti.

Chiuderanno la serata, nella sezione concerti Ragnatela, in piazza Castello alle 22.30, i Petrameridie, con un concerto nel quale danza e musica si incontrano in una fusione di emozioni che riportano al ricordo ancestrale del Salento; sonorità etniche, atmosfere della tradizione popolare e moderni arrangiamenti.  Si presenta così Petrameridie, progetto culturale nato dall’incontro di musicisti, cantori, danzatori e ricercatori provenienti sia da diverse aree geografiche della Puglia che da differenti esperienze musicali. È  carattere del progetto, nonché dei suoi singoli componenti, il dialogare col linguaggio dei suoni e della danza, ognuno col proprio timbro, creando di volta in volta intensi momenti di musica e danza. Il concerto proposto dai Petrameridie è uno spettacolo finalizzato al coinvolgimento emotivo del pubblico: musica, danze e improvvisazioni formano una miscela esplosiva capace di suscitare la risposta di ogni platea.

Grande successo per la tappa ugentina del Festival. L’orchestra de La Notte della Taranta infiamma la piazza

 
Grande successo per la tappa ugentina del Festival itinerante de La Notte della Taranta.
 
Tre concerti di piazza, il primo dal sapore più intimista “Note di viaggio” di Pino Ingrosso, che si è esibito in via  Marchesi di Ugento, per la sezione Altra Tela. Un viaggio che scandisce modi, tradizioni, costumi e usanze del Salento rivissuti attraverso i ricordi d’infanzia, i racconti degli anziani, le sonorità tipiche, colori, suoni e profumi capaci di rievocare una civiltà ancestrale comune non solo al Sud d’Italia, ma a tutti i Sud del mondo.
 
Due i concerti Ragnatela, in una piazza San Vincenzo gremita di gente si sono esibiti in casa I Calanti, gruppo legato alle sonorità tradizionali salentine, che ha portato in tutta la Puglia, in Italia e all’Estero il suono della tradizione di questa terra.
 
Le note struggenti di Sta calu lu sereno delle stelle, hanno dato il via alla esibizione de l’Orchestra popolare de La Notte della Taranta, sempre in piazza San Vincenzo. 
Lu zinzale ha fatto esplodere la piazza che ha ballato con Stefano Campagna e Lucia Scarabino, i due ballerini del corpo di ballo. Hanno infiammato il pubblico le voci di Antonio Amato e Enza Pagliara, che hanno ripercorso i canti d’amore del ricco repertorio dell’orchestra popolare.
 
L’incanto del violino di Giuseppe Astore ha avvolto il pubblico sulle note della Pizzica di Torchiarolo, accompagnato alle percussioni da Alessandro Monteduro, alla batteria da Antonio Marra, ai tamburelli da Roberto Chiga, alla mandola Gianluca Longo, alla chitarra classica, Attilio Turrisi; al basso, Valerio Bruno; ai mantici, Roberto Gemma; ai fiati, Nico Berardi; chitarra elettrica, Daniele Durante.
 
Stasera quinta tappa del festival a Cursi con le esibizioni de A  Renderchitte e degli Uaragniaun e Piero Balsamo.
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